Ospizio di Carità Spontini e Istituzioni di beneficenza in Majolati

Gaspare Spontini per una sua visione del mondo e della religione, ha sempre realizzato opere caritatevoli, sia in Italia, sia nei suoi luoghi di soggiorno. I principali beneficiati furono i congiunti, parenti prossimi, ma anche quelli lontani o sedicenti.

Accanto a questi, ottennero benefici tutte le persone sfortunate presentate all’attenzione del Musicista, ma anche comunità come Jesi, Monte San Vito e Majolati, oppure ordini religiosi o altre associazioni, laiche e religiose. Cantanti, orchestrali, musicisti e artisti vari ottennero le provvidenze spontiniane, sia in forma riservata, sia attraverso raccolte dedicate, ma è difficile indicare una tipologia precisa dei beneficiati dalle famiglie Spontini Erard.

Elencare tutte le tipologie di beneficenza condotta da Spontini è quasi impossibile; come imperativo categorico morale il Musicista si era imposto di compiere alcune buone azioni ogni giorno e così fece puntualmente.

Il viaggio in Italia del 1838 segnò l’avvio di questo piano.

Gaspare Spontini con la solidale Celeste Erard, pensò ad un progetto filantropico meglio organizzato e per questo fu fondato a Jesi il Sagro Monte di Pietà Spontini e un Monte di Pietà a Majolati. Poco dopo fu la volta della Scuola Pia d’educazione e d’insegnamento in Majolati.

Tra il Settembre 1842 e il Febbraio 1843, i coniugi Spontini, a soli quattro anni, dal viaggio precedente, furono di nuovo a Majolati per concretare molti progetti e rapporti con il Municipio di Majolati, con l’Arch. Ciriaco Santini, con lo Stato pontificio e con il Vescovo di Jesi.

A Majolati, i coniugi Spontini, realizzarono il loro pensiero filantropico, con un gesto di grande generosità, il 4 Febbraio 1843, attraverso l’atto del Notaio Merli, diedero corpo, anche da punto di vista legale, alla donazione di tutti i loro beni alla comunità majolatese.

Era nata l’Amministrazione dell’Ospizio di Carità ed Istituzioni Benefiche Spontini in Majolati.

L’Amministrazione fu affidata a dodici cittadini che formavano un Consiglio Organico, rimanevano in carica per un biennio e dovevano reggere l’Istituzione seguendo i principi dell’Istitutore Gaspare Spontini.

Poi, nelle varie riforme dello Statuto, la Reggenza, cioè i componenti dell’Amministrazione Spontini, si è ridotta di numero, fino a limitarsi cinque componenti.

L'area su cui è stato realizzato l'edificio dell’Ospizio di Carità Spontini ospitava precedentemente un'antica chiesa, fuori le mura. E' da pensare, visto lo stretto legame con le varie Confraternite deputate all'organizzazione dei funerali, alle liturgie legate al Venerdì Santo e alla custodia dei morti che si trattasse della Chiesa della Misericordia.

Allo stesso edificio nel corso del seicento, fu attribuito il titolo di chiesa San Giovanni Laterano, questo legame romano è ribadito anche dal recente ritrovamento di una pietra con le insegne papali. Lo stemma del Papa era sicuramente posto sulla facciata della chiesa e fu abbattuto in occasione della Repubblica Romana che a Majolati ebbe anche episodi d’arma.

In precedenza, la Chiesa di San Giovanni, dove sorgerà l’Ospizio, era utilizzata come camposanto.

Tra tutte le innumerevoli e straordinarie beneficenze spontiniane l'Ospizio dei Cronici era il progetto più importante nella filantropia organizzata di Spontini.

Già prima della donazione di tutti i suoi beni alla Comunità majolatese, avvenuta nel febbraio del 1843, con atto notarile notaio Merli di Jesi, Gaspare Spontini, aveva commissionato uno studio di fattibilità, un progetto di massima sull'Ospizio di Carità all'Architetto Ciriaco Santini di Jesi; progetti che furono ultimati e consegnanti a Spontini in pochi mesi.

Dopo un accordo con la Confraternita del Suffragio proprietaria della Chiesa, fu decisa la demolizione del vecchio fabbricato e la costruzione, completamente ex novo, del nuovo Ospizio.

La Confraternita, dopo la costruzione del nuovo edificio, avrebbe avuto stabilmente e permanentemente la propria sede all'interno dell'Ospizio Spontini e la chiesetta sarebbe ritornata alla gestione della Confraternita. Dopo la sottoscrizione degli accordi, nel 1843 fu avviata la demolizione dell'antica ed importante chiesa di San Giovanni su cui furono poste le fondamenta del nuovo edificio.

Il 5 novembre 1845, fu collocata la prima pietra dell'Ospizio, si sarebbe dovuta posticipare la data d'inizio dei lavori, ma "per gli sfasci del terreno negli scavi dei fondamenti sarebbe stato pericoloso attendere ancora... Si è dato perciò principio alla costruzione, nonostante il cattivo tempo ... La prima pietra fu posta dal Sig. Pievano Bordoni, vicario Foraneo e dalla Magistratura al completo; presente l'intera Reggenza; vi furono poste due medaglie, l'una di bronzo e l'altra di color d'oro. Sessantasei sono le persone che lavorano in detta opera e di queste solo quattro muratori non sono di Majolati ...".

Il 6 agosto del 1846 i Reggenti dell’Amministrazione Spontini scrivevano che "la fabbrica dell'ospizio sorge bella, maestosa".

La costruzione nella sua struttura principale e nella copertura fu ultimata nel 1848, come del resto si può leggere sull’epigrafe posta in alto nella facciata a Nord Ovest.

Per ragioni di costi, la facciata fu ridimensionata, pur mantenendo per l’edificio la volumetria prevista.

Nonostante un primo uso parziale dei locali, fu Celeste Erard ad ultimare in tutte le sue parti l'edificio, dopo una pausa dovuta alla morte dello stesso Gaspare Spontini e alla necessaria realizzazione del mausoleo con la deposizione del corpo, avvenuta il 7 marzo 1853, nella cappella annessa all’Ospizio.

Pur dovendosi completare i piani superiori, Celeste Erard aveva già disposto l'accoglimento nella nuova struttura, in forma completamente gratuita, di alcuni anziani majolatesi, privi di ogni sostentamento, predisponendo anche un'assistenza domiciliare per chi non potesse essere ricoverato.

Dopo una breve gestione con il personale laico, come del resto le scuole con le "pie maestre", la Reggenza decise l'affidamento della struttura ad un ordine religioso, che, di fatto, ha retto l'opera in tutti questi anni.

Tra i diversi ordini religiosi che si sono alternati nella gestione dell'Ospizio di Carità, della Scuola Pia, dell'Asilo, della Scuola di Lavoro Femminile e nell'educazione catechistica, le Suore di Maria SS. dell'Orto detengono un insuperabile primato. Infatti, le religiose gianelline, sostituendo un altro Ordine, sono giunte a Majolati nel 1885, ora sono le suore indiane di Sant’Anna a svolgere con generosità la stessa opera.

                              

Il Conservatore Museale

Marco Palmolella